Tris Vonna-Michell - it's flirtation
Tris Vonna-Michell racconta storie.
Nelle sue performance coinvolge il pubblico in racconti fatti di realtà sospese e finzioni. Fiumi di immagini che arrivano attraverso la parola narrata, la presenza fisica, il tono di voce basso, il linguaggio, il ritmo, il suono.
Tris Vonna-Michell, Finding Chopin, still da video, 2012.
I suoi racconti sono come dei Merzbau, enormi architetture onnicomprensive di cui non si riconosce più la singolarità del frammento ma di cui si può godere il veloce allontanamento da qualsiasi organizzazione razionale dello spazio e del tempo. La pratica artistica di Tris Vonna-Michell pone domande sul concetto di ambiguità, verità, finzione, memoria, storia collettiva e personale ma soprattutto riflette sulla complessità del nostro modo di percepire, o ricostruire l’esperienza in un’appassionata ricerca sul linguaggio come struttura che organizza il reale.
Lo abbiamo incontrato dopo una sua performance al Museo Marino Marini (Firenze), prodotta in collaborazione con Federica Bueti – curatrice italiana di base a Berlino, fondatrice, tra le varie cose, del magazine .ment - e il coordinamento di Alberto Salvadori, direttore del Museo. Proprio partendo da Wastefull Illuminations, la performance presentata a Firenze, abbiamo parlato del suo lavoro, di tecniche narrative, storie e performance.
L'introduzione è di Federica Bueti. La musica che accompagna l’intervista è di GRILLO ed è pubblicata dalla netlabel Homework.Records.