Marzia Migliora - Rada
EX3 Audio Diary
Sulla parete esterna dell'EX3 campeggiano quattro segni luminosi -..-, linea punto punto linea: si leggono interrompete quello che state facendo e a sua volta traducono in Morse un altro linguaggio codificato, quello nautico, i cui messaggi, normativi, non lasciano margine di dubbio o interpretazione.
Sospendete quello che state facendo.
All'EX3 di Firenze l'ordine perde la sua perentorietà; la bandiera a campo bianco e croce blu che in mare risponde a un imperativo di sicurezza, si scioglie in un invito, educatamente provocatorio - quello di Marzia Migliora - a ri-prendersi il tempo, a riappropriarsi della sosta e della pausa. Non a caso la mostra della Migliora si intitola RADA e consiste nella riconversione degli spazi fisici del Centro in uno spazio immaginario, immaginifico e silenzioso in cui il ritmo, l'incedere è dettato - o meglio - suggerito dagli stessi segni del codice Morse che si rincorrono in un loop infinito a parete: linea punto punto linea. Un tempo scandito di cui lo spettatore è invitato a riappropriarsi.
La prima volta che abbiamo incontrato Marzia Migliora ci aveva parlato di asterischi.
Oggi parliamo per una strana casualità di altri segni - in entrambi casi carichi di significato e di ragione – e di altri messaggi. In questa intervista ci racconta come e dove sia nato il progetto di Rada, quali siano i rapporti tra il disegno e l'opera installativa, come l'intervento fiorentino sia un primo importante confronto con la scultura ambientale e l'architettura dello spazio - per giunta quello dell'EX3 che non è mai facile per nessuno - una traduzione spaziale della matrice classica della sua ricerca, la relazione tra lo spazio, il sé e l'altro.
Marzia Migliora, RADA, installation view, EX3 Centro per l'Arte Contemporanea, Firenze, 2011, ph. Francesco Niccolai.
Marzia Migliora. Rada, all'EX3 fino all'11.09.2011
L'intervista è accompagnata da We Are Silhouettes Now di Ben Woods, scaricabile da lostchildrennetlabel.com.