Daria Filardo presenta Simon Roberts

EX3 AudioDiary

INTERVISTE

In russo, madrepatria si dice rodina, un complesso di senso che sebbene sia poco traducibile in termini di emotività, sintetizza la forte identità russa, l'attaccamento fisico per il paesaggio stesso, un sentimento che va oltre il patriottismo e oltre le evidenti differenze etniche e politiche e che potrebbe essere spiegato con quanto scriveva Georgy Fedotov nel 1915: ogni nazione ha una madrepatria, ma solo noi abbiamo la Russia.

Simon Roberts, Motherland - Port officials Vladivostok, 2004.

Un territorio sconfinato, avaro, di modesta bellezza, che tra il 2004 e il 2005, Simon Roberts ha percorso e ritratto in più di 5000 scatti, da Kaliningrad a Kazirevsk, da Kyakhta a Bilibino, da Grozny a Volgograd. 
Una documentazione etnografica che si declina in lirismo, che si snoda nei tempi lunghi della pratica artistica, che attraverso ritratti e paesaggi racconta la Russia contemporanea al di là degli stereotipi più diffusi, nella sua complessità geografica, sociale, culturale, etnica. 

Simon Roberts, Motherland - Identical twins, Elena & Vera Karnova, Magadan, 2004.

Un'indagine identitaria quella di Roberts che ritorna anche in We English, un progetto che segue a qualche anno di distanza Motherland e che lo ha portato di nuovo in viaggio, su distanze più brevi, più vicino a casa, in Inghilterra, la sua nazione. Il senso di appartenenza a una storia particolare, all'idea di madre terra che aveva toccato con mano nel suo anno russo, ritorna in questo lavoro con differenze di rappresentazioni che dipendono da una diversa distanza, da una diversa posizione di osservazione che l'artista decide di assumere.

Simon Roberts, Motherland - Order of maternal glory dinner, Eastern Siberia, 2004.

Se le foto scattate in Russia - lo sconfinato paese lontano - sono frutto di uno sguardo ravvicinato, di ritratti e scatti che denunciano una condivisione paritaria del piano di azione e rappresentazione, le fotografie della serie We English denunciano un distacco maggiore; al ritratto si sostituiscono il paesaggio e le scene di gruppo. Se negli scatti di Motherland si riconosce la modesta bellezza tanto cantata da poeti e artisti russi a partire dal XIX secolo, nella serie inglese il paesaggio, come elemento in cui si riconosce la Britishness, viene nobilitato dallo sguardo romantico che ricorda Turner o Constable, dalla rappresentazione della collettività a riposo così come poteva accadere ne La Grande Jatte di Seurat.

Simon Roberts, We English Keynes Country Park Beach, Shornecote Gloustershire, 2008.

Daria Filardo, curatrice della personale di Simon Roberts ospitata all'EX3, spiega la pratica dell'artista a partire dai modelli pittorici più tradizionali - il paesaggio romantico ad esempio - si sofferma sulla sua dimensione relazionale - Roberts ricorre spesso al blog come strumento di confronto con il pubblico - sull'ineludibilità del suo essere inglese; la incornicia nello schema più ampio di Distanza come identità, un progetto curatoriale inaugurato con Sahara Cronicle di Ursula Biemann e che ragiona sulla ricostruzione del punto di vista autoriale nel racconto della distanza. L'idea è di riappropriarsi di una posizione situata nello spazio e nell'esperienza, che coinvolga l'altro ma non escluda il sè, che non eluda la geografia o la riduca al tempo e spazio di un clic.

Motherland e We English sono in mostra all'EX3 fono al 7 novembre 2010. 

Simon Roberts ha una laurea in Geografia Antropica, ha scritto la sua tesi in viaggio su un autocarro per spedizioni via terra dal Kenya allo Zimbabwe con un gruppo di turisti occidentali. Ha collaborato con numerose riviste tra le quali Granta, Art Review, Esquire, Der Spiegel, Le Monde; nel 2004 ha deciso di partire e investigare la Russia contemporanea. Al suo ritorno si è chiesto cosa sia l'anglicità ed è partito in camper per un tour on the road alla ricerca dei luoghi in cui si manifestasse l'identità inglese.
Di recente è stato incaricato dal governo inglese di seguire e di fotografare le ultime elezioni. Come ufficiale Election Artist, per 24 giorni ha attraversato l'Inghilterra e seguito le fasi della campagna elettorale. L'immensa documentazione raccolta - che Roberts ha aperto anche al contributo dei cittadini che possono mandare la propria immagini delle elezioni - è visibile sul sito www.theelectionproject.co.uk.

La musica che la accompagna è tratta da Tesaurus di Monocle, scaricabile da www.ideology.de e dall'album Dust Settles di Murh scaricabile da www.softphase.org.

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